Mario Gallorini

pittore ceramista

Gallorini  è  nato ad Arezzo il 3  Agosto 1926, il padre lavorava nelle Ferrovie  come Capo Stazione, la madre era Maestra;  ha studiato, ma non è mai stato un alunno eccellente, come avrebbe voluto lei, la passione per il disegno però era emersa subito e già in quarta elementare il maestro gli fece copiare dei fregi della colonna traiana per un concorso scolastico e di questo ne era sempre stato orgoglioso. Prese il diploma del Liceo Artistico a Roma e si inserì nell’ambiente culturale aretino, fondando insieme ad un gruppo di amici il “Gruppo dei pittori aretini”. Attratto dalla pittura italiana del momento, fu influenzato in primis dall’opera di Ottone Rosai.  Nelle tele degli anni ‘40/’50 affiora questa ispirazione, come pure un certo gusto “cubo futurista”, che sembra il normale evolversi  della sua opera.

 

 

Notizie sul Maestro

Negli anni ’50 ha cominciato ad insegnare  entrando di ruolo come insegnante di Educazione artistica nella scuola media.  In quegli anni ha iniziato anche  ad esporre e negli stessi anni, nel 1955, fu incaricato dell’insegnamento di ceramica nella Scuola di Arti e Mestieri, istituto fondato ad Arezzo da un suo vecchio insegnante, il pittore Ascanio Pasquini, che nel 1961 sarebbe diventato l’Istituto Statale d’Arte. Affiancato da un maestro ceramista fiorentino, in breve ha imparato i segreti del mestiere e li ha applicati  anche alla sua personale produzione. Nella ceramica Gallorini ha trovato la sua espressione più congeniale. Le due discipline cominciarono ad intersecarsi, l’una dipendeva dall’altra, l’una completava l’altra. Dagli anni ’60 l’artista ha conosciuto una costante crescita, ha partecipato  ad importanti manifestazioni come la Rassegna internazionale Primavera nella sede mondiale dell’Unesco, ha realizzato un pannello per la sede SIP di Arezzo, ha arricchito con opere d’arte diverse chiese dell’aretino, ha ornato con un’opera ceramica il Municipio di Goteborg in Svezia e ha ottenuto il Leone d’Oro dell’Unesco a Firenze.

 

All’inizio  degli anni Settanta ha incontrato un famoso mercante d’arte, Sergio Denti, che al tempo trattava molti dei maggiori artisti  dell’epoca, da De Chirico a Rosai. Questo incontro fece uscire l’artista dall’isolamento e lo lanciò nei circuiti commerciali. Iniziò un’epoca di lavoro intenso commissionato dallo stesso Denti, ma anche per iniziative personali che lo fecero conoscere a livello nazionale  ed internazionale. Fu un susseguirsi di mostre e di riconoscimenti che raggiunsero il culmine nel 2006 con una grande antologica promossa dal Comune di Arezzo nella sala municipale di Sant’Ignazio, nell’occasione del suo ottantesimo compleanno e nel 2008 con una mostra presso la Sala delle Muse del Museo d’Arte Medievale e Moderna di Arezzo,  dal titolo “Mario Gallorini – Opere 1948 – 2008”..
Quest’ultima  ripercorrendo un’attività artistica lunga sessanta anni, mostrava un selezionato gruppo di opere che raccoglieva gli esempi più significativi della produzione del noto artista aretino.


Attraverso una quarantina di opere tra dipinti, piatti, vasi, busti e pannelli in ceramica, il percorso artistico di Mario Gallorini si sviluppava con grande ampiezza di sollecitazioni stilistiche.


In particolare, erano presenti in Mostra due pannelli in ceramica, da poco recuperati e restaurati, che rappresentavano altrettanti episodi significativi dell’attività di Gallorini ceramista, legati a due momenti salienti dello sviluppo socioeconomico della città di Arezzo negli anni sessanta.


Un’opera, dal  titolo “La Minerva”, che consta di tre pannelli, fu commissionata dall’Amministrazione dell’Ospedale aretino nel 1963 dove fu collocata nell’atrio del Pronto Soccorso. (Quest’opera  dopo la mostra è rimasta ed è visibile nell’atrio del Museo stesso)
La seconda, dal titolo “La Caccia di Anghiari del 1970, invece venne realizzata in occasione dell’inaugurazione di una grande azienda aretina in Valtiberina.

 

Per l’occasione di questa mostra l’artista fece stampare un catalogo  di oltre 150 pagine, completo di gran parte delle sue opere dagli anni ’40 ad allora, introdotto e presentato da Enrico Nistri, giornalista, storico e scrittore italiano, arricchito anche  da numerose citazioni, commenti e articoli di illustri critici d’Arte.

 

Mario Gallorini è morto il 12 Aprile 2013